Il contenuto è ottimo. Il sito è veloce. Ma Google non ti premia. Perché?
“Ho un sito ben fatto, veloce, con contenuti scritti bene. Perché Google non mi mette in evidenza, neanche nelle nuove risposte AI Overview?”
La risposta è tanto semplice quanto rivoluzionaria: Google non legge più solo le pagine del tuo sito. Legge chi sei, cosa rappresenti, e come interagisci nel web.
Oggi non basta più scrivere contenuti ottimi. Serve essere rilevanti, autorevoli, affidabili e presenti nel tempo.
La SEO non è più solo “ottimizzazione”
Per anni abbiamo pensato alla SEO come:
- scegliere le giuste keyword
- scrivere testi ottimizzati
- rendere il sito veloce e mobile friendly
Tutto questo è ancora importante, ma oggi è solo la base.
Con l’introduzione dell’intelligenza artificiale nei motori di ricerca, il concetto di rilevanza semantica ha superato quello di “parola chiave”.
Cosa significa?
Che Google cerca di capire davvero chi sei, cosa fai e quanto sei affidabile. Non si limita a confrontare testi, ma valuta la tua presenza online, la qualità delle risposte, le connessioni con fonti autorevoli, e il tuo ruolo in una nicchia.
Google oggi valuta “chi sei”
Il nuovo paradigma si basa su E-E-A-T:
- Experience: hai vissuto ciò di cui parli?
- Expertise: conosci bene l’argomento?
- Authoritativeness: altri ti riconoscono come esperto?
- Trustworthiness: il sito è sicuro, aggiornato, trasparente?
Se non pubblichi contenuti regolari, non hai citazioni esterne, o una reputazione online solida, Google non ti riconosce come figura autorevole.
Contenuti buoni non bastano: serve un contesto
Anche se il contenuto è eccellente, Google vuole sapere:
- È collegato ad altri contenuti?
- È citato da altri?
- Chi lo ha scritto è riconosciuto?
In assenza di questi elementi, il tuo contenuto è un’isola isolata. E Google non ama le isole.
Come migliorare la tua rilevanza (anche in AI Overview)
1. Apri un blog e racconta chi sei
Un blog è il luogo in cui Google ti conosce davvero.
- Racconta casi studio, esperienze reali
- Usa un linguaggio semplice e diretto
- Firma gli articoli con nome, cognome e bio reale
2. Crea una strategia di contenuti
Pianifica articoli che:
- rispondono a domande reali dei tuoi utenti
- coprono keyword correlate e sinonimi
- seguono una logica utile: da problema a soluzione
3. Collega i tuoi contenuti tra loro
Usa link interni per costruire una rete semantica coerente.
4. Lavora sulla tua reputazione online
- Ottimizza Google Business e i profili social
- Partecipa a community e forum
- Fatti citare da siti del tuo settore
Il valore di un blog ben strutturato
Un blog serve a:
- costruire fiducia
- educare il tuo pubblico
- dare continuità alla tua presenza
Struttura ideale di un articolo:
- Titolo con keyword
- Introduzione chiara
- Sottotitoli e paragrafi brevi
- Call to action
- Link interni e conclusione
- Firma autore con bio
Usa sinonimi e linguaggio accessibile
Google capisce le sfumature: usa sinonimi, esempi e parole semplici.
Esempi:
- “rilevanza semantica” = “essere riconosciuto per un argomento”
- “ottimizzazione SEO” = “farsi trovare su Google”
- “indicizzazione” = “essere inseriti nei risultati”
FIN OUT: verifica se sei davvero pronto
Usa questo schema per valutare il tuo sito:
- Findable: ti si trova facilmente?
- Indexable: Google ti legge?
- Navigable: il sito è chiaro?
- Outstanding: i contenuti sono unici?
- Up-to-date: il sito è aggiornato?
- Trusted: ispiri fiducia?
Conclusione: devi dimostrare, non solo dichiarare
Google non si accontenta di quello che dichiari. Vuole vedere cosa dimostri.
Inizia a raccontare chi sei, cosa sai e come puoi aiutare. Non solo per Google. Ma per tutte le persone che cercano proprio te.
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